venerdì 8 ottobre 2010

Dichiarazione d'amore

Questa è una dichiarazione d'amore per una donna speciale.

Sì, una vera, autentica (più o meno...), dichiarazione d'amore pubblicata su blog, facebook, e altre utili fesserie del genere.

Per una donna, una ragazza speciale che non è come tutte le altre. Anzi, meglio: una ragazza, una donna, speciale come tutte le altre ragazze, unica come tutte le altre donne.

Una donna che non è necessariamente Miss Italia, anzi tutt'altro...
Non so se mi credono quando dico che, per me, le ragazze stile Miss Italia di solito non sono belle. O forse, semplicemente non si fanno vedere dal loro lato migliore (sì, lo so, i doppi sensi si sprecano, ma stavolta non ero malizioso).

E' che penso di aver visto donne molto più belle.

Ad esempio, la mia bisnonna.
Ok, sono ammesse le risate, ma io dico sul serio. Non so, forse sarò proprio senza speranza, ma ogni ruga del viso è la traccia di tanti sorrisi, di un secolo di emozioni, i segni lasciati dalle due guerre, e dai figli, dai nipoti e dai pronipoti che ha cresciuto. E non sono forse tesori inestimabili i suoi racconti degli scioperi dei braccianti, o i suoi consigli su come trovare la fidanzata, o sapere che sta pregando per me, proprio per me?
Eppure sono cose che fanno vibrare, nel profondo, corde che invece rimangono silenziose davanti al balletto delle veline di Striscia la Notizia.

Forse è perché sono cresciuto insieme a ragazze che dichiaravano la loro tenda territorio di rutto e renza libera, eppure i capelli spettinati e una tuta da ginnastica che si è fatta un'intera route mi fanno battere il cuore molto più forte di un vestito da sera. Per non parlare dei tacchi! Un paio di scarpe da ginnastica, magari sformate e vissute, penso mi siano irrestistibili. Quanti passi devono aver calcato!!!

Penso inoltre che incornicerò nella memoria le incazzature della Gio o i discorsi femministi della Chiara, per ricordarmi cosa vuol dire una persona tosta (istintivamente direi "con le palle", ma è un'infelice eredità della tradizione maschilista...). E non mi dimenticherò il pancione della prof. Iacumin che ha quadruplicato la mia voglia di scrivere la tesi, e mi ha strappato dei ringraziamenti un po' più romantico-sentimentalnostalgici del previsto.

A volte ho l'impressione che un uomo possa essere dirigente, operaio, avvocato, musicista, scaricatore di porto etc. e invece la donna possa essere donna dirigente, donna operaia, donna avvocato, donna musicista, donna scaricatrice di porto... Insomma nei film quasi sempre se c'è un uomo fa un lavoro o un'attività, se c'è una donna fa un lavoro e un'attività oltre a baciare o scoparsi (anzi, di solito farsi scopare da) qualcuno.
Magari sono stato fortunato, ma quello che ricordo sono ragazzi e ragazze che, tutti, portavano pali e costruivano sopraelevate - che alla fine stavano su tutte -, cucinavano, sparavano cazzate, cantavano e suonavano... Ci provavano a vicenda, certo, ma almeno la cosa non è stata prerogativa di una parte o dell'altra... Parità dei sessi, insomma!

Ecco, la donna che amo è così.
Se è elegante, non lo fa perché è donna, ma perché quel giorno le gira di essere elegante. E se le gira di giocare a rugby e tirare spallate negli stomaci, potrei amarla addirittura di più.

Cerchiamo di conoscere i semi che gettiamo nella fertile terra delle coscienze: troppa paura e violenza è nata da mercificazione, a volte addirittura fatta passare per libertà, per diritto.

Ma i semi di dono, i semi di rispetto, i semi di amicizia e i semi di amore, invece, hanno portato frutti meravigliosi.
Non è facile imparare ad amare: ma ce la si può fare. Si impara dalle prime volte, nei corridoi delle elementari, quando cominci a pensare che dopotutto, i partecipanti all'Associazione Femmine di Terza non sono poi così repellenti come proclami nell'Associazione Maschi di Terza. E magari fondi l'Associazione Amici di Terza... Poi continui ad imparare quando gomito a gomito lavi le pentole, magari ballando il walzer negli intermezzi, impari dagli sbagli in cui ti cacciano i tuoi nuovi amici ormoni, impari anche che l'amicizia tra uomo e donna può esistere non perché non ci sia il naturalissimo istinto dell'accoppiamento, ma perché tu, da uomo o donna in gamba e dotato di buon senso, sai conoscerlo e guidarlo. Prendi il sale: se ti mangi un pugno di sale, stai male. Se ne distribuisci il giusto pizzico ottieni un ottimo sugo al basilico. O anche all'amatriciana, a seconda dei gusti.


Credo che ci siano due versioni della Genesi, nella Bibbia, semplicemente perché una è giusta e l'altra sbagliata.
In quella sbagliata Dio tira fuori la donna dalle costole dell'uomo: nessun uomo che ama davvero la propria donna potrebbe mai scrivere un'umiliazione simile.
In quella giusta, Dio crea l'Uomo, maschio e femmina li crea: due pezzi di uno stesso Genere Umano. Due lati della stessa Creatura.


E oggi, alla donna che amo, a quell'altro lato del Genere Umano di cui faccio parte, con le sue maniglie dell'amore e con la sua risata vera, col suo metro e tanta voglia di crescere, con le mani piene dei calli lasciati da tutti i pezzi di solidarietà che ha portato, e il cuore pieno di toppe e di buchi e di persone e di sogni, chiedo di aiutarmi a credere che non sono l'unico a volere questa, delle due versioni della Genesi.
Chiedo un aiuto, perché il futuro è una strada che una persona non può percorrere da sola. Ma ne bastano due.


P.S. Per chi non l'avesse ancora capito, è inutile cercare di capire quale donna avesse in mente il sottoscritto: ho scritto per tutta una metà del genere umano... E in fondo anche per l'altra!

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