giovedì 24 maggio 2012

Venticinque

Se mi è concesso chiedere un regalo per questo mio nuovo compleanno che sta iniziando, chiederò la stessa cosa dello scorso anno: scoprire, domani, persone capaci di amare!

Buona notte, caro mondo!

martedì 1 maggio 2012

Energie

Inauguro questa nuova piattaforma blog con una nuova puntata di "approfondimenti quasi-scientifici" sui temi caldi del dibattito politico pre-elezioni amministrative Parma 2012... Oggi parlerò di energie!

E lo farò facendo una mia personale classifica sulle possibili fonti di energia.
  • Al primo posto... l'energia che non consumiamo! Così come il miglior sistema di smaltimento dei rifiuti è non produrne, il miglior sistema di produzione dell'energia è il risparmio energetico. Nessun costo (se non i costi volti ad ottenere il risparmio energetico), nessun inquinamento, nessun effetto serra, nessuna risorsa consumata, e in più anche vita più tranquilla e rilassata... Non male, no?
  • Al secondo posto metterei l'energia solare (termica e fotovoltaica), da pannelli installati sui tetti degli edifici (o su altre superfici altrimenti difficilmente utilizzabili). Necessita di apparecchiature più o meno complesse (i pannelli e gli impianti per collegare questi al riscaldamento o all'impianto elettrico) che possono avere un certo impatto ambientale nella loro produzione: servono materie prime anche rare, durante la produzione si emettono sostanze inquinanti (in quantità non esagerata) ed è necessaria energia, che a sua volta può essere prodotta in modo più o meno "pulito". Per il resto, sfrutta una risorsa decisamente rinnovabile, che altrimenti andrebbe in parte sprecata, praticamente non ha emissioni, effetto serra zero, gli unici rifiuti generati sono gli impianti a fine vita (che possono comunque essere riciclati). Ma attenzione, discorso COMPLETAMENTE diverso è per i campi di pannelli solari installati sul terreno: in questo caso sfruttiamo una risorsa oggi decisamente limitata e preziosa, che è il suolo, e a mio parere andrebbe utilizzato per ben altri scopi, soprattutto perché di tetti su cui costruire pannelli ce ne sono ancora parecchi!
  • Al terzo posto l'energia eolica sfruttata tramite pale eoliche... Discorso molto simile all'energia solare, ma con qualche problemino in più, ovvero la dimensione degli impianti e, quindi, il loro impatto sul paesaggio, la superficie (anche se non enorme) che occupano, soprattutto gli impianti più grandi...
  • Poi viene l'energia geotermica, una delle pochissime che non viene, né direttamente né indirettamente, dal sole (sfrutta il calore interno della terra): è una risorsa, se non proprio rinnovabile, pressoché illimitata per il ritmo al quale la stiamo sfruttando adesso, ma disponibile solo in alcuni luoghi. Per essere sfruttata però ha bisogno di impianti abbastanza complessi (centrali più o meno grandi, perforazioni...) anche se non particolarmente inquinanti. Ovviamente, effetto serra zero. Fin qui ho parlato del geotermico ad alta temperatura; un'altra possibilità è il geotermico a bassa temperatura, che non è una vera e propria fonte di energia ma un modo intelligente per riscaldare/raffreddare, usando come "tampone termico" il sottosuolo: può essere realizzato anche per singoli condomini o stabilimenti, necessita di un discreto investimento (e di una perforazione) ma permette di riscaldare e/o raffreddare in modo molto più efficiente, con poco inquinamento.
  • Energia mareomotrice: anche questa non viene dal sole ma, udite udite... Dall'energia potenziale e cinetica del sistema terra-luna! Per fortuna la percentuale di energia ceduta dal sistema agli oceani è così infinitesimale da non farci preoccupare che il nostro satellite ci possa cascare sulla testa... Anche questa è una risorsa rinnovabile, senza effetto serra, però non è disponibile ovunque e necessita di grandi impianti per essere sfruttata, che possono anche essere abbastanza impattanti sugli ecosistemi dove vengono installati.
  • Discorso ancora più vero per l'energia idroelettrica (questa invece ha origine dal sole, che fa evaporare l'acqua che poi precipita a quote più alte): in linea di massima non inquinante, con relativamente poco effetto serra (quel poco viene dal metano prodotto dall'attività batterica nei sedimenti anossici dei laghi che vengono creati), ma necessita di impianti, a volte anche colossali, che modificano anche drasticamente sia gli ecosistemi del luogo dove vengono installati sia il flusso di sedimenti: la costruzione di una diga in Val d'Aosta contribuisce al ritiro delle coste a Rimini...!
  • Dopo questa prima carrellata, cominciamo a parlare di cose che bruciano: partiamo dalle biomasse. Queste devono essere distinte a seconda della loro provenienza: possono essere scarti di altre produzioni (ad esempio legna non adatta alla falegnameria, scarti dell'agroalimentare, rifiuti organici o legno - discorso a parte per i rifiuti indifferenziati), oppure ottenuti da colture appositamente coltivate. Inoltre, possono essere bruciati, fondamentalmente, in due modi: così come sono (e questo vale soprattutto per il legno, e per alcune colture) o sotto forma di prodotto trasformato (es. olio), oppure possono essere "digerite" in un digestore anaerobico, con produzione di biogas (soprattutto nel caso di scarti e rifiuti organici). Bruciare gli scarti con i quali non si può fare nient'altro mi sembra una buona idea, in linea di principio; mentre mi sembra un'idea meno bella quella di dedicare il nostro prezioso suolo esclusivamente alla produzione di combustibili, piuttosto che alla produzione di cibo... Parlando invece del come bruciarli: bruciare i prodotti tal quali è più efficiente, ma rischia di emettere più sostanze inquinanti, mentre invece produrre e bruciare il biogas necessita di infrastrutture più complesse ed è meno efficiente (i batteri che ci trasformano la sostanza organica in metano mica lavorano a gratis, qualcosa vogliono mangiare anche loro...), ma in compenso, se ben gestito, emette meno sostanze inquinanti... Quanto all'effetto serra: per tutte le biomasse, il conto finale è pressoché zero. Questo perché il biossido di carbonio emesso quando bruciamo le biomasse, era stato fissato alcuni anni prima dalle piante, e se adesso ci sono altrettante piante che stanno fissando il carbonio, il bilancio è in parità. In realtà, a seconda di come viene gestito l'impianto, un po' di effetto serra può venire dal metano che potrebbe essere emesso dalla biomassa mentre viene stoccata, se dentro di essa si sviluppano batteri anaerobi (gli stessi dei digestori) che producono metano, e questo se ne va in atmosfera (il metano è un gas serra, più potente del biossido di carbonio...).
  • Veniamo infine ai combustibili fossili (gas naturale, petrolio e carbone): li metto tutti insieme perché, anche se esiste un'enorme varietà di sistemi per bruciarli, le caratteristiche di base sono comuni a tutti (e perché comincio ad aver voglia di finire il post...). Questi vengono, sì, dal sole (energia fissata milioni di anni fa da organismi fotosintetici), ma non sono rinnovabili, almeno non al ritmo al quale li stiamo consumando noi; inoltre provocano effetto serra, perché è tutto carbonio fissato durante milioni di anni che noi stiamo liberando in pochissimo tempo, e in quasi tutti i modi in cui vengono utilizzati emettono sostanze inquinanti. Inoltre spesso necessitano di grandi impianti per essere estratti, trasportati ed utilizzati, e non sono disponibili ovunque...
  • Ho lasciato da parte due cose, l'energia da rifiuti indifferenziati (i termovalorizzatori) e l'energia nucleare. Dei primi ho già parlato nel post precedente, a proposito dell'energia nucleare... Non saprei neanch'io a che livello della classifica metterla, se in fondo in fondo o tra le biomasse e i combustibili fossili... E' un'altra delle energie che non viene dal sole (ma dall'energia di legame dei nuclei), il "combustibile" è disponibile solo in pochi luoghi del pianeta, sono necessarie infrastrutture e investimenti colossali, con un discreto impatto ambientale, in compenso non c'è effetto serra, e l'inquinamento (se si escludono le sostanze radioattive) è limitato. Però ci sono le sostanze radioattive emesse, seppur in piccola quantità, le scorie da smaltire, e il rischio di incidenti, che anche se la probabilità è bassissima (ma neanche poi tanto, vista la storia recente...) gli effetti... li conosciamo.
Ok queste dovrebbero essere le principali fonti di energia sfruttate finora... Spero di non aver detto troppe castronerie!