venerdì 31 gennaio 2014

Caino, Abele e il capitale

In un mondo molto semplice, vivono solo due fratelli, Caino e Abele.
Ogni riferimento a fatti, cose o persone è puramente casuale.

I due fratelli hanno, ciascuno, una vacca, che mungono due volte al giorno, mattina e sera, per ottenere il latte. Siccome il latte è un alimento completo, e in questo mondo molto semplice anche loro sono organismi semplici, per vivere hanno soltanto bisogno di un po' di latte.

Vivono così, felici e contenti, ciascuno con la sua vacca, finché un giorno la vacca di Caino si ammala e muore.
Abele, mosso da compassione, gli dice "Caro Caino, la mia vacca può produrre latte a sufficienza per tutti e due, è sufficiente che ci alterniamo a mungerla. Ti faccio questa proposta: tu vieni una volta al giorno a mungere la mia vacca al mattino, e metà del latte che produce è tuo."
Caino accetta, anche perché di altre vacche in circolazione non ce ne sono, e lavorare in compagnia è più interessante che lavorare da soli.

Scoprono così che lavorare insieme è molto più produttivo che lavorare da soli: si confrontano e si scambiano le esperienze, e così facendo riescono a raddoppiare la produzione di latte. Ora, già solo la mungitura del mattino è sufficiente a produrre il latte che serve ad entrambi.
Abele, quindi, smette di mungere la vacca la sera, si siede sul prato con un filo di paglia in bocca, e osserva compiaciuto Caino lavorare. Caino, secondo i patti, munge la vacca al mattino, e il latte che produce, più che sufficiente per entrambi, viene diviso tra i due fratelli.

E quando Caino, tutto sudato dalla fatica, si rialza da sotto la vacca e chiede ad Abele cosa sta facendo, questo risponde con un sorriso: "Amministro la mia proprietà!"