martedì 24 aprile 2012

Immondizia

Per rispondere a qello che ha scritto Popo sul suo blog, vorrei dirvi due cose a proposito di rifiuti ed energia...

Partiamo dai rifiuti: cosa ne facciamo? O meglio, come facciamo a risolvere il problema di avere rifiuti di cui non sappiamo cosa fare?

Primo: la cosa migliore, ovviamente, è non produrne, o evitare, per quanto possibile di produrne. E questo significaconsumare meno, limitare gli sprechi, scegliere prodotti con confezioni poco ingombrantiriutilizzare le cose finché è possibile.

Secondo: visto che un po' di rifiuti si producono comunque, è bene differenziarli e riciclare i rifiuti riciclabili: 

  • il vetro è il migliore, si ricicla con grande facilità, poca energia e poco spreco di materiale, e quello che si ottiene è un prodotto con caratteristiche non troppo scarse;
  • sull'alluminio non sono molto informato, ma credo che anche questo si ricicli abbastanza facilmente; sicuramente è conveniente riciclarlo perché per produrlo dalle materie prime occorre un'enorme quantità di energia;
  • riciclare la carta ha un notevole impatto ambientale e il prodotto che si ottiene è di qualità un po' più scarsa, ma tutto sommato è una tecnologia abbastanza consolidata;
  • la plastica ha molti più problemi: soprattutto perché esistono moltissimi tipi di plastica, alcuni dei quali non riciclabili; la plastica che viene raccolta tutta insieme nella raccolta differenziata domestica, quindi, a meno che non venga poi separata (ma dubito che esistano tecnologie in grado di fare questo in modo efficace) può essere usata solo per produrre plastiche miste di bassa qualità (da usare ad esempio nei sacchetti dell'immondizia o nelle imbottiture); più efficace è il riciclo di scarti industriali di plastica omogenea. Altrimenti, la plastica mista è un ottimo combustibile da bruciare nei termovalorizzatori... con tutti i problemi ad essi legati, però!
  • i rifiuti organici si possono compostare per produrre terriccio da coltivazione, oppure trattare in un digestore anaerobico per produrre biogas (e poi, quello che resta viene usato come terriccio). Che io sappia non è un processo molto inquinante, a parte un po' di metano (gas serra) emesso.
Comunque sia, al giorno d'oggi la raccolta differenziata lascia comunque una parte di rifiuti indifferenziati, e, come diceva Popo, anche i processi di riciclo hanno una certa percentuale di scarto. Per questi rifiuti residui, che se la raccolta differenziata è stata fatta bene sono pochi, ma sono anche il peggio del peggio, con i quali non ci si può fare quasi nulla, esistono due tecnologie ben sviluppate al giorno d'oggi: la discarica e la termovalorizzazione.
La discarica è il metodo più antico di gestione dei rifiuti (vedi la "terra marna" delle terramare, che altro non è che la discarica dei villaggi preistorici...), ha qualche emissione in atmosfera (metano soprattutto), genera un po' di acque reflue da trattare, e se gestita male può inquinare le falde,  occupa una superficie per lunghissimo tempo; e molto probabilmente contiene sostanze pericolose che rendono sconsigliabile coltivare il terreno anche per decenni o secoli dopo la chiusura della discarica.
In un termovalorizzatore i rifiuti si bruciano, e questo comporta alcune cose...
  • bruciando i rifiuti, si ottiene energia, che verrebbe altrimenti prodotta in altro modo (e questo è un bene, soprattutto oggi che la maggior parte dell'energia è prodotta con combustibili fossili);
  • si emettono, però, sostanze tossiche e cancerogene: i rifiuti sono molto meno controllabili (come sostanze contenute) rispetto al carbone o al gas naturale, quindi le emissioni di un termovalizzatore saranno presumibilmente un po' peggiori rispetto ad una di queste centrali (a parità di tecnologia), e diventano molto peggiori se il termovalorizzatore è gestito male;
  • in compenso, l'effetto serra è limitato ai soli rifiuti che, in origine, erano stati prodotti da derivati del petrolio o altri combustibili fossili.
Quindi, rispetto all'energia prodotta da una centrale a gas o a carbone, l'energia prodotta da un termovalorizzatore è migliore per quanto riguarda l'uso di risorse (rifiuti piuttosto che combustibili fossili) e l'effetto serra, ma peggiore (credo) per quanto riguarda le sostanze tossiche e cancerogene.
Inoltre, rimane una certa quantità di ceneri che vanno inevitabilmente smaltite in discarica (ma per un volume inferiore a quello dei rifiuti che entrano nel termovalorizzatore).
Quindi, quale strada è meglio per i rifiuti indifferenziati? Direttamente in discarica, o prima in termovalorizzatore e poi in discarica? Inizialmente pernsavo la seconda opzione, visto che nel nostro "piccolo paese" di spazio per le discariche ce n'è molto poco, ma forse sto cominciando a cambiare idea... E' vero che sulle discariche non ci si può coltivare, ma potrebbero invece, ad esempio, diventare foreste...
Oltre al termovalorizzatore e alla discarica, ci sono altre tecnologie che si stanno facendo strada (ad esempio ho sentito parlare della gassificazione, o pirolisi), ma che io sappia sono tecnologie che stanno ancora facendo i primi passi, e non so se siano, adesso, meno pericolose di un termovalorizzatore...
Alla prossima, per parlare di energia!