sabato 4 aprile 2009

Rotolando verso Sud - Parte II

E' mattina, una mattina di agosto, piuttosto freddina a dir la verità, in quel campeggio in riva al mar Tirreno. E cinque reduci da una settimana di route sulle dolomiti e una serata di vino e allegria si devono svegliare presto, se vogliono prendere il traghetto delle 8 di mattina che parte da Santo Stefano per l'Isola del Giglio.

E quindi via con la fila per lavarsi, montare in macchina, capire come uscire dal campeggio, arrivare a Santo Stefano e trovare un parcheggio, correre di qua e di là per cercare un bancomat, cercare il posto dove vendono i biglietti, cercare la nave... Oh, beh, tutto con un poco di sana flemma però: siamo o non siamo in vacanza?



E visto che chi va piano va sano e va lontano, quando la nave ha mollato gli ormeggi, noi eravamo seduti sul ponte, in viaggio verso la nostra meta coperta da un simpatico nuvolone nero.


Ma non ci faremo mica spaventare da un po' di pioggia, no? Macché, siamo in vacanza, e la pioggia può essere al massimo una scusa per fermarsi sotto l'ombrellone di un bar a prendere un caffé...

E comunque le nuvole, alla fine, ci hanno risparmiato: siamo riusciti a fare i bravi turisti che girano per chiese e leggono il giornale a Giglio Porto, fare i bravi scout che arrancano su per un sentiero in mezzo alla macchia...


...scoprire le amenità di Giglio Castello e Giglio Campese...



...imbucarci nella villa vuota di qualche vip e scoprire spiaggette segrete intagliate nelle rocce e spazzate da onde anomale, fare il bagno venendo travolti da onde anomale, bagnare la macchina fotografica a causa delle onde anomale...




...e infine aspettare mezz'ora una corriera, pregare il conducente che ci faccia salire anche senza biglietto, fare i biglietti a metà strada, ritornare infine a Giglio Porto in piena sagra di paese e ripartire sul traghetto. Tutto questo all'asciutto, eccetto quando, mentre scendevamo lungo i sentierini del brullo versante ovest dell'isola, tutta la pioggia contenuta nei nuvoloni ha deciso di cadere a terra nel giro di un minuto, costringendoci a ripararci sotto l'unico albero nel raggio di due chilometri (sì, era un bel parafulmine, ma avevamo deciso che la pioggia era più fastidiosa).

Peccato che, a fine Giornata, la Giorgia si accorga che, probabilmente sotto quell'albero, mentre tiravamo fuori dagli zaini i k-way, doveva esserle caduto il portafoglio, dato che ora non era più addosso a lei... Ora, quante possibilità ci sono di ritrovare, nei due giorni di vacanza rimanenti, un portafogli caduto sotto un albero in mezzo ai campi brulli dell'isola del Giglio?



La risposta alla prossima puntata...

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