lunedì 19 luglio 2010

Tu te lo ricordi, Paolo Borsellino?


"Sono partigiano, perciò odio chi non parteggia, odio l'indifferenza"
(Antonio Gramsci)

Oggi sembra sbagliato parlare di politica, anzi sembra proprio sbagliata la politica. Sembra che schierarsi sia una cosa scorretta, disdicevole.

Io penso, invece, che sia giusto, anzi necessario, prendere posizione, dire chiaramente come vediamo noi le cose: perché è così che ci si può confrontare, è così che, se siamo capaci di discutere, anzi, di parlare, possiamo formarci delle vere coscienze politiche, cioè in grado di occuparsi, anzi preoccuparsi del bene, del futuro e del destino di tutti, di quella che è la nostra comunità, gli uomini e le donne con i quali stiamo affrontando le sfide della vita.

E penso che oggi, nell'anniversario della morte di Paolo Borsellino, sia importante riflettere su quello che stiamo facendo, se stiamo seguendo le orme di lui e degli altri che hanno dato la vita, e non solo, per una società migliore, o se piuttosto ci stiamo addormentando nel nostro compito di vegliare sulla giustizia.

E allora, lo voglio dire chiaramente: io penso che, negli ultimi anni, siano stati presi diversi provvedimenti, sotto gli occhi di tutti, chiaramente a favore della mafia, della criminalità organizzata, dell'illegalità perpetrata dai potenti; e nella maggior parte dei casi mi sembra che siano stati proposti e voluti da una precisa parte politica.

Penso al provvedimento che toglie la redistribuzione dei terreni confiscati alla mafia alle associazioni antimafia, per metterli all'asta: facendosì che vengano acquistati da chi, sul territorio, ha maggior potere economico e politico, cioè la mafia stessa.

Penso al limite di età introdotto per la presidenza della Procura Nazionale Antimafia, che ha di fatto tolto a Giancarlo Caselli la possibilità di ricoprire quell'incarico proprio nel momento in cui stava per essere nominato.

Penso alla depenalizzazione del falso in bilancio, al DDL intercettazioni, al disegno di legge (non so se approvato) che limita la possibilità di usare le dichiarazioni dei pentiti.


Non penso di avere la verità in tasca, ma non riesco a vedere un motivo in tutto questo che non sia, appunto, quello di chiudere gli occhi di fronte all'ingiustizia, o peggio di agire volontariamente a favore della mafia.